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I parchi ed i territori rimboschiti
Vaste zone demaniali sono state recentemente rimboschite con conifere in località Monte Pizzo (60 ettari), Monte Sarconi (23 ettari), Tempa dell'Arpa (40 ettari) e Monte S. Francesco (3 ettari). Sono facilmente raggiungibili tramite la rete viaria minore ed oltre a rappresentare un nuovo "polmone verde" per la zona, dalla cima di tali monti si godono ampie visioni panoramiche lungo le sottostanti vallate attraversate dai principali fiumi locali. La flora e la fauna
La flora: quercia, cerro,castagno, bosco ceduo.
La fauna: cinghiale, volpe, gazza ladra, poiana, corvo, uccelli stanziali e migratori I corsi d'acqua
A nord del territorio scorre il fiume Melandro che segna i confini con la Basilicata, mentre a sud, ai confini comunali, si riversano le fresche acque del Fiume Tanagro proveniente dal Vallo di Diano.
Gli itinerari
Sentiero "Alla Grotta dello Zachito"
Il territorio Nord, Nord Est del Comune di Caggiano presenta un angolo incontaminato e ricco di suggestioni che si pone senza dubbio come luogo ideale per coloro che amano la natura e il trekking. L'escursionista può percorrere un Canyon inciso dalle acque del fiume Melandro, che si snoda lungo un tragitto sinuoso e ricco di bellezze naturali. Lungo il percorso delle acque l'escursionista ha modo di scoprire sentieri millenari, circondati da verde incontaminato, che conducono alle grotte preistoriche dello Zachito. Nei pressi vi sono i resti del Monastero dei Templari ed è visibile una delle vie Giubilari percorsa dai pellegrini diretti in Terra Santa e difesi dai Cavalieri del Tempio.
Non lontano dalle sponde del fiume, precisamente in località "Fuossi" , vi sono i resti della villa di Gabriele Altilio, accademico pontiniano, Vescovo e poeta Latino vissuto nel 1400 che ha descritto questi luoghi in alcune sue prose.
Sono presenti imponenti piramidi di roccia calcarea stratificata prodotte da intensi fenomeni di erosione e carsismo.
Sulle pareti sub-verticali dei canyon sono visibili numerose forme carsiche mentre lungo gli argini del Melandro l'escursionista può ammirare le variazioni di colore delle acque determinate dalla presenza di sorgenti di acqua sulfurea.
Nel secolo scorso venivano attribuite proprietà terapeutiche alle acque del Melandro, come risulta dalla "Monografia" di D. Alessio Lupo (1854).