Feudo di importanti famiglie che ricostruirono i loro palazzi, il paese venne distrutto dal violento terremoto del 1694. Ricigliano, interamente ricostruito partecipò di riflesso alle vicende storiche nazionali, sia nella costruzione dell'Unità d'Italia, grazie alla nobile figura di Onofrio Pacelli, sia nei contrasti post-unitari culminati nelle rivendicazioni contadine, nel brigantaggio e nell'emigrazione. Dopo il terremoto del 1980, che ne vanificò la crescita economica ed urbanistica, Ricigliano si presenta oggi, interamente ricostruito, come un centro prevalentemente agricolo e pastorale che conserva intatti il suo folklore e le sue tradizioni. Oltre alla "turniata", particolarmente sentite sono le celebrazioni in onore di San Cristoforo (25 luglio) e SS. Maria Incoronata (8 settembre) durante le quali le statue vengono portate in processione lungo le vie principali del paese, seguite dalle donne che sorreggono sulla testa la "Centa".

Le manifestazioni folcloristiche

Turniata di San Vito.
Secondo un'antichissima tradizione, di probabili origini pagane, il 15 giugno di ogni anno, pastori ed allevatori scendono dalle montagne con le loro greggi per girare tre volte a turno ("turniata") intorno alla cappella di San Vito. Il bestiame è addobbato con nastri e colori e con al collo pesanti campanacci. Durante la manifestazione è possibile degustare piatti tipici della cucina riciglianese.

Agosto a Ricigliano.
Complesso di manifestazioni che si svolgono dal 10 al 16 agosto, durante le quali è possibile degustare la rinomata pecora cotta, i cavatelli, il formaggio pecorino, la ricotta e altre specialità culinarie.

Le fiere

Fiera di San Cristoforo
La fiera del patrono del paese si svolge il 24 luglio.

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